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«La musica classica va ascoltata dal vivo – nessuno me lo toglierà dalla testa. Ma, a volte, non lo si può fare. E così, nell’attesa, può essere bello ascoltare qualche disco.
I più venduti? Quelli entrati nei manuali? La top ten suggerita dagli amici? Certo: sono alcuni dei modi possibili per orientarsi. Oppure? Ho provato a raccogliere qui venti album, tutti pubblicati negli ultimi dieci anni. Hanno una caratteristica comune: propongono capolavori del grande repertorio ma lo fanno in modo nuovo. Imprevisto. Contengono cioè brani che probabilmente abbiamo già ascoltato, magari anche senza conoscerne il titolo o l’autore; brani che dovrebbero suonarci come consueti, familiari. E li rivoltano. Li ripuliscono. Li spogliano e li rivestono. Senza tradirli, attenzione: le note, le pause, le indicazioni espressive sono quelle di sempre. Ma ciò che arriva alle orecchie è stupefacente.
Sono venti dischi importanti, che stanno riscrivendo la storia dell’interpretazione; e dunque la storia della musica classica tout court – senza qualcuno che di volta in volta la canti e la suoni, in fondo una partitura è una ricetta di cucina senza cuoco, una serie di istruzioni che aspettano di essere messe in pratica». (nicola campogrande)
“Campogrande identifica, nelle sue scelte, gli aspetti che di ogni performance sembrano farne il discrimine fra un prima e un dopo. In più, ci mette la sua sensibilità. Che non è di esecutore ma di compositore: di uno, cioè, che la musica la costruisce di mestiere e poi la affida agli esecutori; dunque è più che mai comsapevole che ogni tradizione comincia con una prima esecuzione”
– Marco Del Corona, Il Corriere della Sera, July 20, 2020
“Grazie alla guida di Campogrande, si individua il cambiamento mentre avviene”
– Elena Nieddu, Il secolo XIX, June 8, 2020
“È dedicato a venti dischi per altrettanti brani celebri interpretati in maniera nuova e personale”
– Leonardo Osella, La Stampa – Torino 7, June 12, 2020