“The Expo Variations: Russia” is padded in chalky tints that evoke something like the orchestration, if not exactly the spirit, of Tchaikovsky’s “Winter Daydreams”. A giddy mix of rattling bells, blanketed trumpets and paddling violins builds from snowy plods to sugary climaxes, only to dissolve into thin air”
– James Imam, Bachtrack.com
Scrive una musica contemporanea che piace a tutti, e già questa si direbbe un’impresa titanica. Originale e accattivante senza mai essere banale
– Luigi Di Fronzo, la Repubblica
Cinque minuti di bravura e arabeschi orchestrali, bilanciati tra l’omaggio-variato al tema dell’inno nazionale e una strizzata d’occhio alle tinte e agli umori del resto del programma
– Angelo Foletto, la Repubblica (about”The Expo Variations: Oman”)
…una commissione della Verdi che colpisce, per quantità (verrà eseguita 58 volte) e originalità: se il cibo ha ispirato tanta musica, nessun compositore prima di Nicola Campogrande si era mai esercitato sulla nutrigenomica, la scienza che studia l’interazione tra nutrizione e Dna, in altre parole, come gli alimenti ingeriti influenzano i geni. La prima è il 7 maggio 2015, sul podio dell’Auditorium il giapponese Junichi Hirokami. Il brano è “The Expo Variations”, ma il titolo cambia e comprende di volta in volta ognuno dei 24 paesi a cui il progetto è dedicato (…). Questa catena di cibo e inni (5 minuti per un totale di due ore) avrà vita lunga: sono già previste esecuzioni nel 2016
– Valerio Cappelli, Corriere della Sera
Campogrande, che è stato incaricato dall’Orchestra Verdi di Milano di scrivere, di fatto, la colonna sonora dell’Expo, (…) è sfrecciato per i viali dell’Aventino tra marce militari e canti patriottici proprio perché le sue 24 Expo Variations si basano sulla trasformazione di un tema che, di volta in volta, si incrocia con frammenti ed echi dell’inno nazionale di alcuni paesi ospitati all’Expo
– Valeria Palumbo, Gazzetta dello Sport, April 21, 2015
Come raccontato dallo stesso compositore nel programma di sala, il progetto delle Expo Variations nasce in occasione della manifestazione che si sta svolgendo in questi mesi nella capitale lombarda e prevede appunto 24 variazioni basate sugli inni nazionali e sulle suggestioni musicali di altrettanti paesi ospiti dell’esposizione. La Variazione presentata in apertura del concerto era dedicata all’Ungheria: un breve ma gustosissimo divertissement nel quale gli echi dei due inni nazionali magiari si inseguono, si sovrappongono e letteralmente giocano uno con l’altro in un concitato caleidoscopio di colori orchestrali, nel quale spiccano due arpe e una nutrita sezione di percussioni
– Maurizio Caschetto, Colonnesonore.net, August 21, 2015