Listen to the Piano and orchestra version: The Saint Paul Chamber Orchestra
Nota del compositore
Il brano è ispirato agli orti urbani, una delle novità più affascinanti tra quelle che stanno trasformando le nostre città.
Muovendo da quell’idea, ho immaginato il pianoforte come memoria cittadina, tenendo bene in mente le diverse declinazioni alle quali si presta oggi lo strumento (musica classica, jazz, pop); e, intorno, ho pensato di far vivere l’orchestra come una presenza vegetale, organica, in continua trasformazione.
Ho quindi giocato a creare tre luoghi molto speciali, che corrispondono ai tre movimenti del lavoro.
Il primo tempo è idealmente immaginato Sul tetto di una sala da concerto: vengono infatti a rendere visita al pianoforte alcune eco dei grandi concerti per pianoforte del passato – non come citazioni testuali, ma solo con lontane memorie – mentre l’orchestra è mossa dalla pressione di semi che si schiudono, di piante che crescono, di vegetali che vanno espandendosi.
Il secondo movimento è immaginato Nel cortile di un jazz club, dove il pianoforte, per la maggior parte del tempo, è circondato solo da legni, ottoni e percussioni. Nel tema principale c’è qualcosa legato a una ballad blues, ma fanno parte del gioco anche alcuni altri elementi, da un climax quasi drammatico (dove interviene la macchina del vento) a una variazione dove la parte pianistica è scritta nello stile di una toccata. La sezione finale, nella quale anche gli archi diventano parte integrante del gioco, evoca la peculiare abilità del jazz di divorare e trasformare qualunque cosa: è in quel punto che il pianoforte presenta alcune micro-citazioni di brani del grande repertorio classico, sottolineando il dialogo tra i due mondi.
Il terzo movimento nasce dall’immagine di un orto urbano creato Sulla terrazza di uno studio di registrazione e la forma generale, i materiali musicali, alcune specifiche soluzioni orchestrali sono legate al lavoro di registrazione e di editing tipiche di uno studio. Probabilmente le mie piante immaginarie sono ora grandi e forti, perché il loro suono è pieno di ritmo e di energia, e se si ha l’impressione di ascoltare la voce di un pomodoro o quella di fagiolini pronti per essere colti, non si sta sbagliando.
Composer’s note
This work is inspired by the urban gardens that are becoming a new, exciting presence in our cities. In such a setting I imagined the piano as an urban memory, not forgetting its standard uses (in the classical music, in jazz, in pop music), and the string instruments as a green, vegetal presence that surrounds it. Doing that, I created in my mind three special places in which each movement develops.
Indeed, the first is idealistically put “On a concert hall rooftop” – where some echoes of great piano concertos of the past come visit the piano part (not their actual notes, rhythms or sounds, but just far memories of themselves), whereas the other instruments are agitated by the pressure of plants that are growing up, by seeds that are unfolding and vegetables that are expanding.
The second movement is imagined to be “In a jazz club courtyard”, where the piano, in the original version for piano and orchestra, is surrounded mostly by winds, brass and percussions instruments (in this version: the strings). In the main theme there is something resembling a blues-style ballad, but there are other different elements part of the movement, including a variation, where the piano part is in toccata style. The peculiar ability of jazz to devour and transform everything is evoked in the final section: the piano presents some mini quotes of jazzed-up classical repertoire and the dialog between the two worlds is strongly interlaced.
The third movement has its origins in an urban garden created “On a studio terrace”, and the general form, the musical materials, and some specific instrumental solutions are inspired by recording and editing in a studio. Probably our imaginary plants are now big and strong, because their sound is full of energy and rhythm, and if you think you’re listening to a tomato or to some string beans ready to be gathered you’re not completely wrong.
Instrumentation
Details
Duration 20′
Published by
Breitkopf & Härtel
EB 9452
Performances

Orchestra Sinfonica di Milano.
Nicolò Suppa (cond),
Claudio Bonfiglio (pno)
Quartetto Werther
Version for piano quartet
Carter Muller (pno), Chloe Prins (vl), Bercay Olgun (va), Oona Koivukangas (vc)
Version for piano quartet
Claudio Bonfiglio (pno)
Trio David
Version for piano quartet – World Premiere
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Marco Angius (cond), Emanuele Arciuli (pno)
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Marco Angius (cond), Emanuele Arciuli (pno)
Italian Premiere
Emanuel Arciuli (pno), Saint Paul Chamber Orchestra, Roberto Abbado (cond)
Emanuel Arciuli (pno), Saint Paul Chamber Orchestra, Roberto Abbado (cond)
World Premiere