About Nicola Campogrande

Campogrande’s 150 decibel is really a wonderful piece
Martha Argerich

Nicola Campogrande is one of today’s most exciting classical composers; his music has been performed around the world by such luminaries as Gauthier Capuçon and Lilya Zilberstein, with glowing praise from audiences and critics alike
– Andrew Eales, Pianodao.com

Il compositore Nicola Campogrande è noto per opere che hanno trovato d’accordo, una volta tanto, critica e pubblico
Gaetano Santangelo, Amadeus

Nicola Campogrande is regarded as one of the most interesting Italian composers of the young generation
– Amazon

Tre greatness of Campogrande’s compositions is in his capacity to crate a music that belongs to the audience, that doesn’t create a division between who is playing and who is listening. His scores communicate a sense of optimism filled with emotions
Paul Daniel

With thirty recordings and hundreds of scores already to his name, Nicola Campogrande is one of Italy’s most promising composers. Also known internationally, he has been commissioned more and more by theaters of great importance. This success comes despite not being part of the established avant-garde music scene. Campogrande is among those who have made the choice of total compositional freedom, liberating himself from an obligation to be stylistically reminiscent of the great masters. He has remained true to the common concept: a composer must write the music he likes
– Italian Journal, Usa

Nicola Campogrande è un compositore eccelso
– Guido Michelone, il manifesto

La vraie surprise de ce programme le public l’a découverte en écoutant R (Un portrait pour piano et orchestre)de Nicola Campogrande…une oeuvre à l’histoire étonnante
– Le Répubblicain Lorrain

Scrive una musica contemporanea che piace a tutti, e già questa si direbbe un’impresa titanica. Originale e accattivante senza mai essere banale
Luigi Di Fronzo, la Repubblica

Nicola Campogrande “Urban Gardens” with Abbado/Arciuil is sublime! If all new music is this exciting and full of joy, bring me more!
Alison Young, Classical Minnesota Public Radio

Das Publikum zeigte sich so begeistert, dass bereits vor Ende des Stückes Szenenapplaus gespendet wurde
Gabriele Adrian, Schwarzwälder Bote, February 6, 2014 (about Piccola Messa Italiana)

Campogrande’s music sparkles with wit and energy but displays, too, a rich vein of melancholy in the bluesy tune that permeates the second movement (of  his pianoconcerto”Urban gardens”). There are touches of Ravel in the writing for piano, but the sound and style is something new and original. The composer, a bearded, lanky 45-year-old, was present. He joined the musicians onstage at the end and received a rousing ovation
The Star Tribune, Minneapolis

Una personalissima cifra espressiva, insieme trasognata e tagliente, collegata alla tradizione melodica italiana ma sempre originale
Il Giornale di Vicenza

But the strongest impression came from the program’s newest work, an intriguing jazz-flavored, pseudo-piano concerto by Italian composer Nicola Campogrande (…) It sounded something like a modernist homage to George Gershwin with its bluesy, slow movement and evocation of urban landscapes. Arciuli handled its ample demands impeccably, whether scurrying about the keyboard hyperactively or laying florid lines atop the orchestra in a style reminiscent of Oscar Peterson’s orchestral excursions
– The Pioneer Press, St Paul (Minnesota)

Campogrande’s premiere, which served as the centerpiece of the program, was a largely impressive contribution from a composer who has not attracted much attention on this side of the Atlantic. The music was accessible while still full of complexity and individual character (…) The second movement, “In a Jazz Club Courtyard,” proved to be the most memorable, beginning with a jazz-tinged dialogue between piano, winds and percussion that built to a clangorous climax, followed by the entry of the strings in one of the most successful efforts I have heard to integrate the swing and syncopation of jazz with an orchestra
– Eric Prindle, Bad Entertainment.net, September 15, 2014 (about “Urban gardens”)

Nicola Campogrande è, tra i compositori di oggi, un autore di grande originalità
–Rome Today, June 26, 2017

Con “Magia Nera” Nicola Campogrande ha scritto una partitura “aperta”, complessa, elegantissima e figlia dello spirito del nostro tempo. Con orchetsrazioni ed elaborazioni melodiche degne di un’opera matura
Giancarlo Riccio, il Corriere del Trentino, December 6, 2013

De la valse “charlestonisante” à la musette “sarabandesque”, Nicola Campogrande surfe avec intelligence et élégance, toujours du bon côté du bon goût. On aura le droit d’aimer ou de ne pas aimer, mais en aucun cas de dire que “ce n’est pas bon”, car voilà de la musique très soigneusement composée, qui devrait autant plaire au néophyte, pour des raisons purement hédonistes, qu’au mélomane qui s’amusera à retrouver les centaines de clins d’oeil de Bach à Prokofiev!
Abeille Musique, 2004

Un racconto surreale, un testo provocatorio immerso in musiche estremamente raffinate – Luigi Fertonani, Brescia Oggi (about “Metafisica dei tubi”)

La musica di Campogrande è molto appropriata: discreta, favolistica, ritmicamente varia, diretta discendente dalla fantasia di Debussy e Ravel, con frasi tenere che riappaiono a fare da fil rouge e a intessere maglie
Fulvia Conter, Il Giornale di Brescia (about “Metafisica dei tubi”)

Il pezzo di Campogrande è apparso ben congegnato nella sua icastica energia, che rivela mestiere e proprietà di idee”
Francesco Arturo Saponaro, The Classic Voice (about “150 decibel”)

Cinque minuti di bravura e arabeschi orchestrali
Angelo Foletto, la Repubblica (about”The Expo Variations: Oman”)

These vignettes have been a delight on the ear
– James Imam, Bachtrack.com (about”The Expo Variations”)

La sensibilissima esecuzione di Maurizio Baglini e Silvia Chiesa ha sottolineato le diverse anime di “150 decibel”, brano dal forte impatto comunicativo e accolto da un netto successo
Sandro Cappelletto, La Stampa

“The Expo Variations:Russia” is padded in chalky tints that evoke something like the orchestration, if not exactly the spirit, of Tchaikovsky’s “Winter Daydreams”. A giddy mix of rattling bells, blanketed trumpets and paddling violins builds from snowy plods to sugary climaxes, only to dissolve into thin air”
– James Imam, Bachtrack.com

…una commissione della Verdi che colpisce, per quantità (verrà eseguita 58 volte) e originalità: se il cibo ha ispirato tanta musica, nessun compositore prima di Nicola Campogrande si era mai esercitato sulla nutrigenomica, la scienza che studia l’interazione tra nutrizione e Dna, in altre parole, come gli alimenti ingeriti influenzano i geni. La prima è il 7 maggio 2015, sul podio dell’Auditorium il giapponese Junichi Hirokami. Il brano è “The Expo Variations”, ma il titolo cambia e comprende di volta in volta ognuno dei 24 paesi a cui il progetto è dedicato (…). Questa catena di cibo e inni (5 minuti per un totale di due ore) avrà vita lunga: sono già previste esecuzioni nel 2016
Valerio Cappelli, il Corriere della sera

Ai caduti sul fronte della guerra 14-18 era dedicato “In memoria”, per archi e violino solista, pubblicato nel 2008 da un intelligente compositore contemporaneo come Nicola Campogrande. Si tratta di una partitura di delicata levità percorsa da un tremolo che si diffonde dai violini agli archi più gravi (…). Campogrande sa che è passato del tempo, che i sentimenti sono cambiati, che l’orrore è decantato. E così “In memoria” è una brezza malinconica, un canto sconsolato sui ricordi che mutano come i riflessi vibratili evocati dagli archi
Filippo Lovato, Il Giornale di Vicenza

Campogrande, che è stato incaricato dall’Orchestra Verdi di Milano di scrivere, di fatto, la colonna sonora dell’Expo, (…) è sfrecciato per i viali dell’Aventino tra marce militari e canti patriottici proprio perché le sue 24 Expo Variations si basano sulla trasformazione di un tema che, di volta in volta, si incrocia con frammenti ed echi dell’inno nazionale di alcuni paesi ospitati all’Expo
Valeria Palumbo, La Gazzetta dello Sport

Attorno a Mozart anche le ´Tre piccolissime musiche notturne´ ispirate a Nicola Campogrande dalla ´Piccola Serenata Notturna´ mozartiana. Nei dieci minuti appena del trittico compositivo il 45enne compositore inneggia alla vita, con suoni liquidi, percussioni accese, un sound tanto ´americano´, di un contrabbasso amplificato ´alla Mingus´ e un´atmosfera notturna molto ´thriller’. Pagina dunque concentrata e capace di bene evidenziare il tessuto timbrico di fiati e percussioni
Eva Purelli, Il Giornale di Vicenza

La sua “Bizzarra” per violino solo, con le sue fioriture germinate come vocalizzi attorno alla genesi di un’unica nota ipereccitata, con i languori dell’Adagio intinti in atmosfere vagamente raveliane e sfocianti nel picaresco gioco di specchi deformati del Prestissimo finale, era una luminosa lezione di pungente intelligenza, bell’affresco del nostro tempo da incastonare tra i classici
Elide Bergamaschi, Il Cittadino

Pièce habile où les vents prennent le pouvoir sur des tapis de cordes, Banksy Promenade emprunte aux graffitis du célèbre tagueur une belle vitalité. Courte et ramassée mais bruissante de vie, la volière instrumentale s’égaie sur des fugaces rappels stravinskiens d’un bel effet
Sylvie Bonier, La Tribune de Genève

The three movements proved quite fascinating; while the harmonies are undeniably contemporary, the spirit of the piece is undeniably Romantic, full of the grand gestures and sweeping melodies associated with the 19th century. I was not acquainted with Campogrande’s music prior to Sunday; this piece will readily reward repeated listening, and I look forward to becoming acquainted with more of his work
David Bohn, Third Coast Daily (about “Rimedi per l’anima“)

“R (Un ritratto per pianoforte e orchestra) è un ampio lavoro in cinque movimenti, si potrebbe dire fotografie a leggerne i titoli (Home, Occhi, Conquiste, Notte Finale). La scrittura densa ma lieve, il condiviso virtuosismo del pianoforte e dell’orchestra, la capacità di saldare episodi diversi in un discorso musicale che non si disperde mai né suona eclettico per povertà di idee, ne fanno un autentico e motivato Concerto di oggi: al pubblico è subito piaciuto
Angelo Foletto, la Repubblica

Il coraggio di Campogrande, che ha scritto anche melodrammi come Opera italiana, Macchinario, Lego e Alianti, e musica per quasi trenta Cd prodotti da varie case discogafiche, è supportato e ben riposto nel suo stile personale fondato da elementi di natura “classica” rock e jazz usati variamente e con prezioso garbo. Tale sintesi sviluppa sorprese e suggestivi incontri per mezzo d’inediti vocabolari che l’ascoltatore attento avverte; in ciò il motivo della sua crescente fortuna
Massimo Venuti, Teatro alla Scala (about “Rimedi per l’anima“)

C’è una diffusa convinzione riguardo la musica colta contemporanea. E cioè che si tratti di qualcosa di difficile, noioso e soprattutto destinato a qualcuno che non si sa bene chi sia. A 39 anni Nicola Campogrande ha già al suo attivo 26 dischi e le sue opere sono eseguite circa settanta volte l’anno in giro per il mondo. Non male per uno che apparterrebbe alla misteriosa categoria dei compositori di musica contemporanea
Federico Capitoni, Il Venerdì di Repubblica

La via più difficile ma più affascinante è quella della creazione di un linguaggio proprio ma comprensibile, impresa non da poco, giacché bisogna evitare di essere autoreferenziali ma al tempo stesso banali. In poche parole, ci vuole ispirazione artistica. Ed è proprio quello che riesce a fare Nicola Campogrande…
– Amadeus

La musica di Campogrande è felice nell’invenzione e nelle combinazioni compositive
Il Giornale della Musica

Campogrande ha individuato una sua classicità, sulla quale innesta il suo orizzonte creativo, e ha una posizione che nel panorama italiano si precisa sempre più e sempre meglio
Claudio Strinati

Nicola Campogrande, da musicista e da intellettuale, riflette sull’attualità del postmoderno con una produzione caratterizzata da una estrema chiarezza ed immediatezza di linguaggio
– Emanuele Arciuli

Nicola Campogrande è un nome di grande rilievo nel panorama della musica contemporanea
– Seicorde

La musica di Campogrande è composta bene e con gusto
Elio

La musica di Campogrande ha la dote (rara, oramai…) di non avere bisogno di presentazioni ne’ di spiegazioni, perche’ entra (e spesso lascia tracce) nella memoria sonora, passando direttamente dall’orecchio. Quindi diventa subito familiare – talvolta facile (in apparenza) da ricordare – anche se non e’ priva di originalita’ o, semplicemente, orecchiabile
Angelo Foletto

Nicola Campogrande, 39enne autore in ascesa formatosi alla scuola di Azio Corghi, ama dipanare forme e linguaggi diversi in sintesi ideali, stratificate e insinuanti
il manifesto

La musica di Nicola Campogrande, compositore di primo piano nel panorama italiano della sua generazione, possiede grande forza espressiva
TeatroTeatro.it

Nicola Campogrande è uno dei musicisti più interessanti della sua generazione
– GuitArt

I Preludi a getto d’inchiostro sono schizzi in cui l’autore evoca i riferimenti più diversi – dalla musica per liuto alle citazioni extracolte – rielaborando strutture e modalità e sostenendo il tutto con un estro melodico assai espressivo. Il risultato che ne deriva è di immediata comunicatività, ma al contempo originale
– Il Fronimo

Il brano che Nicola Campogrande ha composto appositamente per Floraleda Sacchi è una scintilla di genio: un disco inceppato in un loop ipnotico che a volte segue il solco per pochi secondi, giusto il tempo di accorgerci che si tratta di una incisione del Für Elise beethoveniano, e poi per fortuna torna a incantarsi e incantarci
Tommaso Labranca, Acid Jazz