An extension of some Paganini’s Capricci.
Composer’s notes about the original violin and orchestra version (in Italian)
Nel febbraio 1818 Paganini tenne una delle sue celebri accademie al Teatro Carignano di Torino. Tra il pubblico era presente Carlo Felice, il futuro re, che, al termine, chiese un bis. Il musicista, abituato ad improvvisare ma non a replicare, fece rispondere al Savoia: “Paganini non ripete”, dando così vita ad un incidente diplomatico in seguito al quale gli fu revocato il permesso di tenere il terzo concerto previsto per la sua tournée. Lo sappiamo dalle parole del violinista che, in una lettera del 25 febbraio 1818 all’amico avvocato Germi scrive: “La mia costellazione in questo cielo è contraria. Per non aver potuto replicare a richiesta le variazioni della seconda Accademia, il Sig. Governatore ha creduto bene sospendermi la terza…” aggiungendo poi, l’11 marzo, “In questo regno, il mio violino spero di non farlo più sentire”.
Per questo mio brano per violino e orchestra ho invece immaginato che quella sera, al Teatro Carignano, Paganini avesse voluto rispondere alla richiesta di bis. Ho così preso spunto da alcuni dei Capricci, composti poco prima, e li ho trasformati in oggetti musicali nuovi, che non avrebbero potuto esistere nel primo Ottocento ma che possono invece fare parte del nostro panorama sonoro. In un gioco di specchi tra passato e presente, con addosso la memoria delle decine di compositori che si sono lasciati ispirare dalla musica di Paganini, l’idea è stata quella di creare una partitura che sia insieme un omaggio al grande genio e un paesaggio con addosso il brivido e il piacere della contemporaneità.
Mi fa piacere segnalare infine che, avendo potuto lavorare accanto a un interprete coltissimo e meraviglioso come Massimo Quarta, con il quale abbiamo discusso a lungo molti dettagli della partitura, mi è capitato di “mettere in scena” in questo brano una questione di filologia: ad un certo punto si ascolterà un accenno dal Capriccio numero 9, eseguito così come lo si suonava fino a pochi anni fa (e sarà l’orchestra a proporre quella versione, più saltellante) alternato alla proposta filologicamente più attuale (dove il violino segue invece un’articolazione più morbida e non staccata).
(nicola campogrande)
Instrumentation
violin and piano
Details
Duration 10′
World Premiere
Festival Paganiniano di Carro, La Spezia (Italy)
Stefan Milenkovich, violin
Simone Soldati, piano
July 27, 2019
Score nicola@inrete.it
Performances
Stefan Milenkovich (violin), Simone Soldati (pno)
Stefan Milenkovich (violin), Simone Soldati (pno)
World Premiere
Stefan Milenkovich (violin), Simone Soldati (pno)
Stefan Milenkovich (violin), Vladimir Milosevic (pno)
Macedonian avant-premiere
Stefan Milenkovich (violin), Vladimir Milosevic (pno)
Slovenian avant-premiere