Absolut

Suona tutto naturale, come un qualsiasi “doppio” concerto: due solisti, tre movimenti, la cadenza a due iniziale (molte seguiranno, intrecciate nel canto o sedotte dal fascino del ricamo virtuosistico), il gioco di allettamenti tra solista e archi che entrano a canone col tema principale poi si disperdono in tracciati melodici autonomi, in dialogo più che sottomessi, nel primo movimento (“Aprendo le danze”); un secondo che pare una Sonata a tre (“Investigando”) e si chiude su una grandiosa frase patetica interrotta dal violoncello e un ghirigoro cadenzale del basso; un finale (“Con energia”) in cui gli insistiti pannelli melodici di accompagnamento rispondono a quelli ora voluttuosamente acrobatici ora ostinatamente ritmici dei solisti. Suona naturale, e il pubblico che affolla oltre la capienza l’Aula Magna della Statale non ha difficoltà a capire, applaude senza sosta i musicisti in palcoscenico (Mario Brunello, Tito Mangialajo Rantzer e l’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano) e Nicola Campogrande, autore di Absolut. Concerto per violoncello, basso elettrico e archi, commissionato dall’orchestra e presentato in prima esecuzione l’altra sera. Pezzo di sostanza e ampiezza, Absolut
– Angelo Foletto, la Repubblica, March 18, 2004

Absolut, une oeuvre étonnante et fascinante. Parce que, écrite pour violoncelle et guitarre basse electrique, elle allie une écriture très contemporaine à des aspects baroques incontestables. La guitare y joue, sur le rythme obstiné d’un coer qui bat, s’affole et, peut-être, s’arrête brutalement, le rôle d’un continuo qui prendrait aussi une place de premier plan. On y entend également des interrogations métaphysiques, des méditation inquiètes. On y a surtout entendu un extraordinaire Angelo Liziero à la guitare basse, qui a partagé avec Gauthier Capuçon – totalement emporté dans cette musique, virtuoses sans emphase, magnifique d’expressivité – des moments superbes, dans un quasi “boeuf” jazzistique, des harmonies et des rythmes rebrodés par les cordes de l’Orchestra Filarmonica di Torino.
– La Marseillaise